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Bulimia e abbuffate

STORIE DI VITA
Bulimia e abbuffate

Mi sento finalmente libera di esprimere me stessa. La mia vita non è più costruita in funzione della malattia, le abbuffate sono andate mano a mano diradandosi, fino a scomparire del tutto, ora non ne sento nemmeno più il bisogno! Ogni tanto il comportamento compensatorio del vomito riappare, ma non più nell’ambito dell’abbuffata. Non lo vivo più come una sconfitta, bensì come un incidente di percorso in un processo di transizione, che, in quanto tale, necessita di un adeguato periodo di tempo per comprendere profondamente tutte le ragioni che mi hanno portata ad un tale condizione.
Ogni giorno è vissuto come una vittoria, come un modo per dire: io ci sto riuscendo! Ce la posso fare e voglio andare fino in fondo!
Sono tornata ad avere delle ambizioni, penso spesso al futuro, ci penso in continuazione, penso a come sarò, a che lavoro farò, a come sarà il mio matrimonio, la mia famiglia, la mia casa, i miei figli!
E sono felice perché in questi ultimi mesi ho capito che lottare per qualcosa, impegnarsi con tutta la forza che si ha in corpo per raggiungere degli obiettivi ben precisi, e, dopo tanto impegno, raggiungerli, è qualcosa che dona una carica e una voglia di vivere incredibile!! Rende la vita degna di essere vissuta!
Ho scoperto che nulla accade per caso, noi siamo padroni del nostro destino! Non bisogna piangersi addosso se qualcosa va male, bisogna reagire! Gli avvenimenti esterni non ci potranno mai condizionare in modo irreversibile!  Dobbiamo svegliarci nei confronti della realtà! Non dobbiamo vivere nel passato, perché, se lo facciamo significa che stiamo dormendo, che siamo già morti, perché il passato è morto! Ha senso solo come esperienza, ciò che ci aiuta a riconoscere gli errori ed applicare al presente la saggezza acquisita!

È cambiato anche il mio approccio con le altre persone ed ho notato che questa mia nuova apertura si riflette sulla disponibilità e l’accoglienza che gli altri ora dimostrano nei miei confronti!
Negli anni passati avevo creato intorno a me una corazza, che andava ad inspessirsi sempre più con il trascorrere del tempo, un corazza dietro la quale mi nascondevo; avevo una gran paura delle relazioni, delle amicizie, ed ero terrorizzata all’idea che qualcuno potesse di nuovo ferirmi, farmi stare male.. per questo non ho mai voluto farmi conoscere profondamente dalle altre persone, dai ragazzi, soprattutto, era soltanto un modo per proteggere la mia sensibilità, il mio essere, il mio sentirmi diversa da tutti gli altri.
La mia freddezza, il senso di mistero e l’imprevedibilità delle mie mosse, il mio volermi nascondere dietro a questi atteggiamenti, appariva attraente ai ragazzi, mi faceva sentire importante e in grado di mantenere tutto sotto controllo, mi recava un certo senso di piacere.. ma in realtà, nel profondo, mi sentivo estremamente sola e incompresa.. ed è per questo che ho iniziato ad aver problemi con il cibo, per uno scorretto approccio alla vita, alle relazioni! Ho infatti iniziato ad utilizzarlo, erroneamente, come valvola di sfogo, mi dava l’assurda sensazione di poter tenere tutto sotto controllo, avere potere sul mio corpo significava avere altrettanto potere su tutto il resto.
Ma quello che ora è cambiato è la consapevolezza! Perché se non si conosce o ci si rifiuta di comprendere l’origine della malattia, essa non potrà mai essere curata! Potrà solo essere repressa e questo porterà a soffrire sempre più a causa sua!

Ora ho riscoperto il piacere del cibo, il soffermarmi un istante ad osservare i colori, gli aromi, i profumi, la consistenza.. Ho riscoperto lo stimolo della fame, l’ascoltare i segnali che lancia il mio corpo.
Ora non ho più paura del cibo, non lo vivo più come una vergogna, ma come un momento di piacevole incontro.
Si è modificato anche il rapporto con il mio corpo, ho iniziato ad accettarmi un po’ di più ed a valorizzare i miei aspetti caratteristici.. non più rincorrendo ideali irraggiungibili e assolutamente fuori dalla mia portata!

È cambiato anche il rapporto con la mamma, finalmente mi sento ascoltata, capita, e amata! Amata, questa volta, a 360°! E provo molto piacere e soddisfazione nel ricambiare questo amore incondizionato. E ricambiare mi rende felice!

In tutti questi progressi, i colloqui con la Dott.ssa Nardulli sono stati di grande aiuto, è molto importante nel processo di guarigione esternare la propria sofferenza, perché senza “dire ad alta voce” quello che ci affligge e, soprattutto, senza l’aiuto di una persona competente, non si ha la possibilità di riflettere né di comprendere profondamente i motivi che portano a tutto questo. Le sedute sono ogni volta una carica sorprendente, una botta di adrenalina!! Ogni volta che esco dallo studio mi metterei perfino a saltare!!
Ora so che ho ricominciato a vivere e che nella vita tutto è possibile se lo si vuole veramente!
Barbara
 
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